Nel 1997 sono entrata di ruolo come insegnante di scuola dell’infanzia, da quel momento, pur avendo conseguito una laurea e avendo superato tutte le abilitazioni all’insegnamento, non ho cambiato ordine di scuola, rimanendoci per scelta. La prima mia esperienza d’insegnamento mi ha vista alla guida di 31 alunni di 3,4 e 5 anni. Potete immaginare la fatica; io, inesperta catapultata in un mondo tutto da scoprire!
I bambini mi toglievano tanta energia fisica, tornavo a casa distrutta dalla fatica, ma soddisfatta per le emozioni che mi regalavano. Impersonavo il ruolo di animatrice, la mia età me lo permetteva; giocavo, cantavo, raccontavo e ogni attività la svolgevo insieme a loro, ma la loro energia era inesauribile e non ci ho messo tanto a capire che non potevo continuare così per molto tempo.
Guardandomi intorno vidi, nelle sezioni delle mie colleghe, dei fogli di carta appesi al muro, le “MITICHE SCHEDE”, tutte allineate e quasi tutte uguali, perfette nella esecuzione. Provai così a somministrarle ai miei alunni, ma il risultato fu disastroso!
Di chi era la colpa del fallimento? Non certo degli alunni. In fondo loro, sono piccoli! Ero io che come insegnante dovevo guidarli pian pianino verso il “SAPER FARE”.
Così compresi che non potevo dare una scheda senza motivarla e senza un precedente percorso propedeutico o ancor peggio non tenendo conto del loro grado di maturità, ma soprattutto compresi che la scuola dell’infanzia è la scuola dove bisogna esigere massimo RIGORE.
Sembra un paradosso ma in effetti non lo è, perché il rigore nasce dall’ AMORE che ogni insegnante ha per il suo lavoro e per i suoi alunni, i quali non possono essere lasciati liberi di fare ciò che vogliono, camuffando il tutto con la scusa che spesso sento dire: “ in questa età non devono fare altro che giocare”, “non dobbiamo anticipare i tempi” “non dobbiamo usare il quadernone ” “non dobbiamo usare le aride schede”... Come se il “NON FARE ” sia la soluzione migliore. Non possiamo essere superficiali, perché questa è un’età dove il bambino apprende con una facilità impressionante, per cui una nostra negligenza può rivelarsi assai dannosa.
Io credo fermamente di contro che ognuno di noi, nel ruolo che riveste, deve guidare, deve pianificare, deve gestire, deve coinvolgere, deve stimolare, deve istruire, perché ogni “CUCCIOLO” ha bisogno di una figura di riferimento da seguire e da cui apprendere.
Abbiamo il compito di ACCOMPAGNARE gli alunni piano, piano, con costanza e perseveranza, passo dopo passo verso la conoscenza; ma dobbiamo fare in modo che “l’apprendere” sia vissuto dai piccoli come un gioco, evitando assolutamente forzature e imposizioni.
Ogni traguardo che raggiungeranno, ve lo assicuro, sarà una immensa gioia, per noi e per loro.
È nostro dovere, come insegnanti di scuola dell’infanzia ridare alla scuola, con amorevole rigore, ciò che, a parer mio sta perdendo, cioè il suo valore istituzionale.
Questo è uno dei motivo per cui circa 20 anni fa ho realizzato questo percorso che adesso sto condividendo con voi.
Ovviamente, tengo a precisare che questo è semplicemente il mio pensiero😘🤗!
Percorso: SEMPLICEmente MATEMATICA
La matematica è un'attività che ai bambini riesce naturale. Va capita, va giocata, ma soprattutto deve essere presentata in modo semplice e chiaro.
Il progetto, oltre ad avviarli alla conoscenza dei numeri li stimola al disegno libero, offrendogli la possibilità di riprodurre graficamente molti elementi presenti nelle schede.
La ripetitività delle schede gli permette di apprende serenamente, rassicurandoli e rendendoli autonomi e protagonisti attivi di un percorso gratificante che pian pianino interiorizzano, acquisendo così maggiore fiducia in loro stessi.
Le schede didattiche di seguito elencate, sono da considerarsi come un valore aggiunto alle conversazioni libere e guidate e alle attività ludiche didattiche che di norma vengono svolte in sezione. Devono essere somministrati ai bambini di cinque anni che, nel triennio di permanenza nella scuola, sono stati guidati gradualmente alla conquista della conoscenza numerica. Non bisogna assolutamente cadere nell’errore di far sentire un bambino inadeguato o ancor peggio incapace di poter svolgere un compito dato, solo per una nostra negligenza, somministrando schede inadeguate al suo grado di maturità, poiché un calo di autostima in quest’età può rivelarsi ”FATALE”.
molto interessante
RispondiEliminamolte schede sono ben strutturate.
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