venerdì 13 marzo 2020

RISPETTIAMO LE REGOLE E ANDRÀ TUTTO BENE

Tutto sembra avere un senso...!







Stanca della solita programmazione che focalizzava tutte le attività intorno alle stagioni, quest’anno  a settembre 2019, ho iniziato un percorso didattico che ho intitolato “IO ABITO IL MONDO” di cui ho pubblicato solo la prima UDA.
Riflettendo su quello che oggi sta accadendo, sull’angoscia che invade i nostri cuori e sul senso di smarrimento che  ci affligge, questa programmazione risulta essere precorritrice. 



I punti trattarti  si possono riassumere  in due principi basilari:
  1. Il rispetto per il prossimo, in tutte le sue diversità;
  2. Il rispetto per il nostro pianeta che è la “casa”dell’umanità.
L’umanità è legata da un destino comune, ormai il mondo è diventato “piccolo” tutti dobbiamo prendercene cura, rispettando determinati comportamenti e acquisendo la consapevolezza che dalle nostre azioni dipendono le sorti, non solo personali, ma di tutta l’umanità.
La scuola è il primo luogo dove devono essere trasmessi questi valori, ancor prima di qualsiasi altra disciplina. Sono fermamente convinta che la scuola dell’infanzia deve essere la prima  a trasmetterli, perché quello che i piccoli vivono emotivamente e apprendono  in questa età, diventa  parte del loro essere.  
Questo virus, paradossalmente e a caro prezzo, ci sta imponendo un comportamento utile per  proteggere  il mondo dall’inquinamento ambientatale, un comportamento che  predichiamo ormai da più di un decennio, ma che non siamo mai riusciti ad attuare in maniera così “efficace”; ma soprattutto ci sta facendo riflettere su alcuni  modi comuni di pensiero, che necessariamente devono essere rivisti.
Fino a pochi giorni fa non facevo altro che ripetere “non ho tempo”... adesso che ne ho tanto e sono costretta a stare a casa, mi riaffiorano in mente vecchi ricordi di quando ero piccola, quando mia mamma da brava casalinga pianificava e programmava tutte le faccende giornaliere, scandite da attività ben precise, e a fine giornata, stanca ma soddisfatta, pensava  ad alta voce a cosa doveva fare l’indomani. 
Ricordo come in famiglia  si rispettava il cibo evitando gli sprechi  e come io da piccola dovevo centellinare le caramelle perché sapevo  che  non potevano essere facilmente rimpiazzate, perché nel mio paese non c’era il supermercato e la spesa si faceva  solo quando era necessaria.
Ricordo il calore della casa come luogo che riuniva la famiglia, soprattuto nel fine settimana, luogo spesso e volentieri  sostituito, adesso, dai centri commerciali.  
Ma soprattutto ho riflettuto sul fatto che, oggi più che mai, dobbiamo riappropriarci dei nostri ruoli in modo responsabile, cercando di dare il massimo, ognuno  per le nostre competenze, evitando  di attribuire sempre le colpe agli “ALTRI”.  Perché  gli altri siamo anche “NOI”! È solo una questione di prospettiva. 
Diamo  quindi, il giusto  valore a tutte  le ISTITUZIONI  , rispettando le regole, evitando chiacchiere inutili e poco fruttuose, avendo l’umiltà di comprendere che da soli non andiamo da nessuna parte ma insieme possiamo farcela.
   Augurando che questo periodo finisca presto, concludo con una strofa della  filastrocca che ho scritto a settembre per l’accoglienza, dal titolo Un mondo di amici :  “ Anche se diversi siamo unici e speciali, e volendoci bene diventiamo eccezionali”. 


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